lunedì 15 aprile 2013

DAI SAGGI UN INVITO A RIPARTIRE DALLA MEDIAZIONE PER UNA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DAVVERO EFFICACE

Il Gruppo di lavoro sulle riforme istituzionali istituito il 30 marzo 2013 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e composto da Mario Mauro, attuale Capogruppo al Senato della Repubblica di Scelta Civica per l'Italia, Vicepresidente del Parlamento europeo dal 2004 al 2009 e Capo della Delegazione del Popolo della Libertà nel Parlamento europeo, Valerio Onida, Presidente della Corte Costituzionale anni 2004/2005 e professore di Diritto Costituzionale, Gaetano Quagliariello, Senatore per il Popolo delle Libertà e Luciano Violante, deputato per il PD, ha presentato venerdì 12 aprile la Relazione di fine lavori e le raccomandazioni di lavoro per il Parlamento Italiano.

Al Capitolo V della Relazione si possono leggere le indicazioni riguardanti l’Amministrazione della Giustizia: il primo obiettivo importante da raggiungere riguarda l’urgente necessità di ridurre in modo drastico la durata dei processi civili e penali. La prima proposta per lo snellimento dei tempi della Giustizia civile consiste nell’istituzione effettiva di metodi ADR per la risoluzione delle controversie.

Questi i passaggi salienti della relazione:
“Gli obiettivi da perseguire nel campo della amministrazione della giustizia riguardano principalmente:
a) il rispetto effettivo di tempi ragionevoli di durata dei processi, oggi carente (come dimostrato dal moltiplicarsi dei ricorsi in base alla legge “Pinto” nonché alla Corte europea dei diritti) sia sul piano della giustizia penale, amministrativa e contabile, sia sul piano della giustizia civile (dove la lentezza dei procedimenti penalizza lo sviluppo e la competitività del paese);
….
26. Per la giustizia civile si propone:
a) l’instaurazione effettiva di sistemi alternativi (non giudiziari) di risoluzione delle controversie, specie di minore entità, anche attraverso la previsione di forme obbligatorie di mediazione (non escluse dalla recente pronuncia della Corte costituzionale sent. n. 272 del 2012 che ha dichiarato illegittima una disposizione di decreto legislativo che disponeva in questo senso, ma solo per carenza di delega); questi sistemi dovrebbero essere accompagnati da effettivi incentivi per le parti e da adeguate garanzie di competenza, di imparzialità e di controllo degli organi della mediazione;
b) il potenziamento delle strutture giudiziarie soprattutto per quanto attiene al personale amministrativo e paragiudiziario, sgravando i magistrati da compiti di giustizia “minore”;
c) la istituzione del c.d. ufficio del processo;
d) il potenziamento delle banche dati e della informatizzazione degli uffici;
e) l’adozione in tutti gli uffici delle “buone pratiche”  messe in atto da quelli più efficienti;
f) la revisione in un quadro unitario dell’ordinamento, del reclutamento e della formazione dei giudici di pace e degli altri magistrati onorari, anche al fine di ampliarne le funzioni…”

Leggi la Relazione Finale

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