martedì 3 settembre 2013

CONTENZIOSO MEDICO LEGALE: LA SOLUZIONE E' LA MEDIAZIONE CIVILE

Il contenzioso medico legale è in costante aumento in Italia e rappresenta un problema per l’intero comparto sanità.
Lo scorso 11 febbraio i ginecologi che, tra i camici bianchi, sono i più bersagliati dalle denunce di risarcimento per danni da colpa medica, hanno indetto uno  sciopero disertando le sale parto. Lo stop ha riguardato anche l’attività dei consultori familiari e gli ambulatori ostetrici. Allo sciopero, proclamato dalla Federazione sindacale medici dirigenti (Fesmed), hanno aderito tutte le associazioni della ginecologia e molte altre sigle professionali. 
È un segnale forte del malessere della categoria per l’aumento del contenzioso medico legale, che getta grandi ombre sul rapporto medico-paziente. 

I numeri in effetti sono allarmanti: la medicina difensiva costa 12 miliardi di euro all’anno, il 62,7% delle strutture sanitarie sono prive di assicurazione per colpa grave, da agosto 2013 è d’obbligo l’assicurazione per medici e chirurghi ma a costi proibitivi, infine il 98,8% delle denunce di eventi avversi viene archiviata perché inconsistente.


Il presidente dell’Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani), Vito Trojano, spiega come il problema principale sia proprio il contenzioso medico-sanitarioCon l’aumento del numero di processi, sia penali che civili e dei costi delle assicurazioni, molte ASL hanno disdetto le polizze e il medico è stato lasciato solo. Per i ginecologi in particolare questa condizione non è sostenibile in quanto devono assumersi una responsabilità più complessa, poiché i pazienti in carico sono due, la madre e il bambino e le figure professionali che operano il sala parto sono tante, ostetriche, infermieri, neonatologo e anestesista". Secondo Nicola Surico, presidente Sigo, "il problema nasce dal decreto Balduzzi, che ha complicato le cose in materia assicurativa". E chiarisce: "Si sono alleggeriti gli aspetti penali, ma resta il problema della responsabilità civile per la quale le assicurazioni non sono obbligate a coprirci e se accettano di farlo a fronte di premi annui altissimi, attorno a 15-20mila euro, improponibili a giovani medici che si affacciano alla carriera".


Per questo il ricorso al tentativo di mediazione per tutte le controversie aventi ad oggetto il risarcimento danni da colpa medica può rappresentare una soluzione ottimale. Innanzitutto la procedura di mediazione è in grado di garantire al paziente ed al medico una privacy inimmaginabile in un pubblico processo, l’intervento di un mediatore specializzato nel settore e, quindi, un notevole risparmio in termini economici e di tempo.

Di seguito un divertente video prodotto da SICEA in cui viene illustrato un caso concreto di mediazione sanitaria: clicca sulla vignetta per vedere il video.




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