giovedì 11 settembre 2014

LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA: ORLANDO VS ANM

Il 29 agosto 2014 è stata approvata dal Ministro Orlando la “bozza” per la riforma della Giustizia con misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di Processo Civile.

Le principali novità sono:
Il trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti dinanzi all’autorità giudiziaria.
 Viene introdotta una “translatio iudicii” dalla sede giurisdizionale a quella arbitrale: su istanza congiunta delle parti, la causa che non abbia ad oggetto diritti disponibili viene trasferita dal giudice al Consiglio dell’Ordine circondariale che provvede al procedimento di arbitrato. 

Procedura di negoziazione assistita da un Avvocato.
 Viene introdotta una “procedura di negoziazione assistita da un avvocato” mediante la quale le parti compongono la lite amichevolmente stipulando una convenzione con l’assistenza dei propri difensori. Il procedimento di negoziazione è condizione di procedibilità per diverse materie. 

Separazioni consensuali e divorzi su domanda congiunta. 
In assenza di figli minori o maggiorenni non autosufficienti, i coniugi possono separarsi o divorziare mediante procedura di negoziazione assistita da un avvocato. Possono anche concludere accordi di separazione o divorzio davanti ad un ufficiale dello Stato Civile. 

Processo esecutivo. 
Introdotte misure per rendere più efficiente e semplice il processo esecutivo; tra l’altro, introdotta la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare.

Oltre a questo il 29 agosto sono stati portati all’esame del Consiglio dei Ministri altri sei provvedimenti presentati dal Ministro Orlando riguardanti: il disegno di legge sulla riforma della disciplina riguardante la responsabilità civile dei magistrati; il disegno di legge delega recante disposizioni per l’efficienza del processo civile; il disegno di legge delega per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace; il disegno di legge delega per la riforma del Libro XI del Codice di procedura penale. Modifiche alle disposizioni in materia di estradizione per l’estero: termine per la consegna e durata massima delle misure coercitive; il disegno di legge recante le modifiche alla normativa penale, sostanziale e processuale e ordinamentale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi, oltre che all’ordinamento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena.
Infine, di concerto con il ministero dell'Interno, il disegno di legge concernente le misure volte a rafforzare il contrasto alla criminalità organizzata e ai patrimoni illeciti.

In questi giorni l’Associazione Nazionale Magistrati ha parlato di “riforma inefficace e deludente”: "Le notizie finora diffuse sulla riforma della giustizia non possono che suscitare delusione", sottolineano i magistrati, che definiscono gli interventi "di scarso respiro" e contestano alcuni provvedimenti come quello dell'annunciata riduzione delle ferie che, se confermata, "sarebbe un grave insulto non per l'intervento in se stesso ma per il metodo usato e per il significato che esso esprime", anche perché arriverebbe "con un decreto legge a efficacia differita (cioè un ossimoro) quando altre riforme ben più urgenti sono incerte o rimandate al disegno di legge o addirittura alla legge delega". 

Duro l'attacco sulla prescrizione: "L'annunciata modifica", spiega la nota, "non tocca la riforma del 2005, prodotto di una delle varie leggi ad personam: si risolve invece nella debole scelta di introdurre due nuove ipotesi di sospensione temporanea ed eventuale del suo decorso" e rileva come "l'inerzia della politica vada in parallelo con periodiche, violente accuse rivolte ai magistrati di volersi sostituire al legislatore".

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