martedì 5 febbraio 2013

NOI LA PENSIAMO COSI': LE RISPOSTE SICEA AL LIBRO VERDE SULLA MEDIAZIONE. SERIETA' ED INDIPENDENZA DELL'ORGANISMO E RUOLO DEL MEDIATORE

SICEA ha partecipato e spedito le risposte al Libro Verde sulla mediazione al Ministero e, come è nostra tradizione di trasparenza, vogliamo condividere con il nostro pubblico le risposte che abbiamo fornito e che ben enunciano il nostro pensiero sulla mediazione civile in Italia.
 
Nella speranza che possa fornire uno spunto di riflessione per tutti gli interessati al settore ed un punto di partenza per un proficuo confronto con le forze politiche, pubblichiamo di seguito tutte le risposte SICEA al questionario sul Libro Verde suddivise per argomento.
Quesiti concernenti la stabilità, serietà, riservatezza ed indipendenza dell’organismo di mediazione

Quesito 1: quali parametri ritieni debbano essere presi in considerazione, oltre al numero minimo di dieci procedure di mediazione da svolgere in un biennio, al fine di valutare il rispetto del requisito della stabilità dell’organismo di mediazione?
Considerazione della diversità specifica tra organismi pubblici e privati, disponibilità e professionalità dei mediatori (effettuando eventualmente verifiche sulla regolarità degli aggiornamenti …), adeguatezza della struttura amministrativa

Quesito 2: quale attività dovrebbe essere consentita nelle sedi, principali e distaccate, dell’organismo di mediazione?
Tutte le sedi dell’organismo dovrebbero avere la struttura necessaria per lo svolgimento fisico della mediazione a meno che l’organismo non sia dotato di un ottimo sistema di ODR, inoltre tutte le sedi dovrebbero avere una struttura atta almeno a ricevere le istanze presentate ed effettuare l’accettazione delle domande, l’iter successivo della pratica può esser seguito anche da una struttura unica centralizzata.

Quesito 3: in che termini deve essere configurato il rapporto giuridico ed economico tra l’organismo di mediazione e l’ente di cui eventualmente costituisce articolazione interna?

L’organismo di mediazione dovrebbe essere autonomo

Quesito 4: quali requisiti ritieni di dovere identificare per la valutazione della serietà degli organismi di mediazione?
Affidabilità societaria
Trasparenza di amministrativa
Dotazione di una struttura organizzativa minima
Competenza e multiculturalità del corpo mediatori

Quesito 5: quali requisiti ritieni di dovere identificare al fine del rispetto della trasparenza amministrativa e contabile dell’organismo di mediazione?
Ogni organismo deve regolare in modo puntuale nel proprio organismo il proprio processo amministrativo. Gli organismi che abbiano almeno 10 sedi di mediazione devono operare nel rispetto di un sistema di qualità. 

Quesito 6: in quali aree ritieni indispensabile vi debba essere trasparenza oltre a quelle indicate?
Sullo stato di gestione della mediazione e sui criteri di scelta del mediatore

Quesito 7: attraverso quali indicatori ritieni possa concretamente pervenirsi al rispetto del principio di indipendenza dell’organismo di mediazione? Quali procedimenti di mediazione dovrebbero essere preclusi all’organismo di mediazione di espletare in considerazione del principio di indipendenza?

L’organismo di mediazione deve essere una società autonoma. Può avere un ramo dedicato alla formazione esclusivamente sulla mediazione, ed alle altre procedure ADR, ma non può esercitare attività commerciali.
L’organismo di mediazione dovrebbe essere in grado di occuparsi di qualsiasi tipo di mediazione, avere tutte le competenze necessarie per diventare specialista nella mediazione a 360°

Quesito 8: quali misure ritieni debbano essere adottate affinché possa verificarsi il rispetto da parte dell’organismo di mediazione del principio di indipendenza?

Valutazione dell’indipendenza dei soci fondatori, assenza di legami con altre società, in particolare studi legali

Quesito 9: quale distorsione o problematica applicativa hai rilevato nell’applicazione della disciplina in materia di indennità per il servizio di mediazione svolto?

L’indennità è trattata come prezzo indicativo. Dato che si parla di tariffa le oscillazioni sulla tariffa devono essere ridotte la minimo. 

Quesito 10: quale ritieni debba essere il corretto criterio da seguire per la determinazione del valore della lite, soprattutto in caso di divergenza delle parti, nonché per la individuazione di un unico centro di interesse?

 In caso di beni il valore economico o di mercato dello stesso. In caso di servizi valutazione di un terzo valutatore. Per l’individuazione del centro d’interesse si dovrebbe adottare il criterio della richiesta. In una controversia più parti possono proporre diverse istanze ogni istanza rappresenta un centro di interesse. La coincidenza della richiesta identifica il centro di interesse. 

Quesiti concernenti i mediatori

Quesito 1: quali sono i parametri che dovrebbero essere considerati per valutare la qualità della prestazione svolta dai mediatori?
Il livello di soddisfazione degli utenti, tempi medi di gestione delle mediazioni. 

Quesito 2: ritieni che si possano individuare dei criteri (numero dipendenti, numero di locali a disposizione ecc) per stabilire un rapporto tra capacità strutturale dell’organismo di mediazione e numero massimo di mediatori che possono essere inserito nell’elenco del medesimo organismo? Se si, quali?
Non credo siano criteri pertinenti per l’individuazione di un numero massimo di mediatori iscritti. Sarebbe utile ci fosse una proporzione tra le mediazioni svolte dall’organismo ed il numero di mediatori iscritti ma non a scapito della varietà del corpo dei mediatori dell’organismo

Quesito 3: come deve essere adeguatamente compiuta l’assegnazione dell’affare di mediazione ai mediatori inseriti presso l’elenco di un organismo di mediazione?
La competenza per materia è la base dell’assegnazione al mediatore dell’affare di mediazione. La turnazione continua tra mediatori è pratica che genera indipendenza ed andrebbe incentivata la presenza di un co-mediatore, in cui almeno uno abbia competenza specifica per materia.

Quesito 4: quale specifico obbligo di controllo deve essere configurato a carico degli organismi di mediazione nei confronti dei propri mediatori e, di conseguenza, quali segnalazioni devono eventualmente essere compiute all’autorità di vigilanza?

Imparzialità e neutralità.
Capacità di gestione delle situazioni.
Trasparenza di gestione della mediazione e riservatezza.

Quesito 5: attraverso quali parametri ritieni possa concretamente garantirsi il rispetto dei principi di neutralità, indipendenza ed imparzialità del mediatore?
Verifica del non coinvolgimento specifico e personale nella mediazione in atto.
Firma di obbligo alla riservatezza e al non coinvolgimento con pena di sanzione.

Quesito 6: quali misure ritieni debbano essere adottate per potere verificare il rispetto da parte del mediatore del principio di riservatezza e neutralità?

Misure sanzionatorie in caso di mancata riservatezza e neutralità

Quesito 7: secondo quali criteri l’organismo di mediazione dovrebbe procedere alla selezione dei mediatori da inserire nei propri elenchi?

Formazione e cultura generale, mantenimento di un elenco di mediatori vario, multiculturale e multi competente, aggiornamenti formativi obbligatori

Quesito 8: in che misura ritieni che la previsione del tirocinio possa contribuire a migliorare la qualità della formazione del mediatore e della sua prestazione? Come ritieni debba essere organizzato?
Il tirocinio è uno strumento di apprendimento unico nel mondo delle professioni è essenziale per il mediatore poiché la mediazione si impara innanzitutto al tavolo di mediazione. Dovrebbe essere obbligatorio per il conseguimento del titolo nella fase iniziale come quasi tutte le professioni regolamentate.
Nella mediazione però è stato adottato un criterio irrazionale in quanto mediatori esperti con centinaia di mediazioni al proprio attivo si devono sottoporre a tirocinio per tutta la loro carriera. E’ come voler portare alla frequenza di tirocinio l’avvocato abilitato al patrocinio nelle corti superiori. Questa parte del tirocinio necessita di una rapida e decisiva rivisitazione.
Il percorso potrebbe essere: conseguimento del titolo, partecipazione a 10 mediazioni rispondenti alla propria provenienza formativa e particolari expertise come tirocinante, a questo punto il mediatore è “abilitato” a gestire le mediazioni, ma non singolarmente per il primo anno di attività in comediazione. Trascorso questo percorso formativo sarà sufficiente la partecipazione a corsi di formazione e specializzazione nel triennio di 30 ore.


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