giovedì 25 ottobre 2012

SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE: ILLEGITTIMA L'OBBLIGATORIETA' DELLA MEDIAZIONE. TUTTE LE REAZIONI

Comunicato della Consulta “La Corte costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale, per eccesso di delega legislativa, del d.lgs. 4 marzo 2010, n.28 nella parte in cui ha previsto il carattere obbligatorio della mediazione”.

DI SEGUITO RIPORTIAMO LE REAZIONI DELLE VARIE PARTI COINVOLTE

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura. Maurizio De Tilla, presidente dell’Oua:

“Obbligatorietà e costi alti costituivano un meccanismo perverso che, oltre che limitare l’accesso alla giustizia, avviava un processo di privatizzazione di un diritto sancito dalla nostra Costituzione [...] Questo sistema ha solo alimentato un mercato ‘drogato’ di scuole di formazione per mediatori e di società di conciliazione nate ad hoc, senza i dovuti criteri di qualità. Tutti aspetti che abbiamo denunciato più volte”.

Il Consiglio nazionale forense (Cnf):
“La previsione del passaggio obbligatorio dalla mediazione come condizione, per di più onerosa, per adire il giudice non solo rendeva oltremodo difficoltoso l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini; ma era una previsione anomala con riguardo alla natura propria di un istituto che risulta tanto più efficace quanto basato sulla reale volontà delle parti”.
Il Ministro della Giustizia Paola Severino:
“Non ho letto le motivazioni ma la valutazione di legittimità è solo su una parte della delega che è stata esercitata dal precedente governo. Non posso che prenderne atto. Stavamo già ragionando con gli avvocati sul tema della mediazione. Gli istituti funzionano nel tempo, con la pratica, e questo stava iniziando a funzionare. Rimane comunque quella facoltativa, vuol dire che lavoreremo sugli incentivi”
Associazione nazionale forense. Il segretario Ester Perifano:

“è stato punito l’approccio aziendalistico del Ministero della Giustizia, ma soprattutto di un Ufficio Legislativo che non ha mai né voluto considerare le giuste riflessioni che l’Avvocatura e tanti operatori del diritto sollevavano, e né apportare le necessarie modifiche." “Oggi prevale lo stato di diritto: confidiamo che la Corte costituzionale avrà lo stesso approccio quando esaminerà molti dei provvedimenti degli ultimi mesi che con la nostra Costituzione hanno ben poco a che fare”.

Unioncamere. Il presidente Ferruccio Dardanello:

"L'impegno sul fronte della mediazione da parte del sistema camerale proseguirà anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale di oggi''. ''Il sistema delle Camere di commercio che da oltre 10 anni è impegnato sul fronte della conciliazione e che nel tempo ha investito risorse ed energie per offrire ai consumatori e alle imprese italiane un'alternativa di qualità al tradizionale ricorso alla giustizia ordinaria, proseguirà nel suo percorso a favore di questa forma di giustizia basata sulla ricerca dell'accordo piuttosto che sulla contrapposizione tra le parti''. ''Ogni giorno infatti il mondo delle imprese ci chiede proprio questo: una giustizia rapida e poco costosa. In attesa di leggere le motivazioni della sentenza della suprema Corte, ci auguriamo che il Governo e il Parlamento vogliano sostenere attraverso forme di incentivazione il maggior ricorso a questo strumento''.

Il Presidente dell’Apm, l’associazione pro – mediazione, Lorenza Morello:

 “la pronuncia della Consulta relativa alla mediazione mi rincuora e mi stimola, per diversi motivi: in primis su tutti i punti sottoposti all’attenzione del Giudice è stato bocciato il solo profilo legato all’ obbligatorietà della mediazione, senza toccare gli altri aspetti che reggono l’istituto. In secundis, essendo la vera natura della mediazione la volontarietà, ed essendo venuta meno l’obbligatorietà oggi si apre un ciclo nuovo, uno stimolo per dimostrare a tutti quanto la mediazione sia “Lo strumento” per lo snellimento della giustizia, che è un punto cardine della nostra economia e della nostra società. Fondamentale resta altresì il ruolo delle istituzioni, e mi rivolgo alla ministra Severino, per far sì che l’istituto venga conosciuto da tutti, in quanto la vera e sola pecca è che non si è ancora fatta una campagna di divulgazione seria di una forma stragiudiziale che sta dando, e darà sempre più, ottimi risultati”.

COMUNICATO STAMPA CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
COMUNICATO STAMPA ORGANISMO UNITARIO DELL'AVVOCATURA
COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE NAZIONALE FORENSE
COMUNICATO STAMPA UNIONCAMERE

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